PROGETTO CLOWN
Il progetto Clown è aperto a singoli R/S che vogliano partecipare al Progetto Sarajevo, privilegiando - al posto dell'animazione con i bambini dei quartieri della città - l'animazione nei reparti dell'ospedale del Kosevo.
Le condizioni di partecipazione sono le stesse che per il Progetto Sarajevo, questo Cantiere è una sperimentazione che stiamo portando avanti già da un paio di anni e richiede particolare attenzione e sensibilità, soprattutto nella dimensione della relazione con le persone ammalate.
Esattamente come i Clan/Fuoco, anche i Clown sono degli scout che vengono a Sarajevo per una esperienza intensa di conoscenza e di riflessione, si muovono in bici per la città e partecipano agli incontri.
Il perchè del Progetto CLOWN...
Donare un sorriso
rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura un istante
ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco da poterne fare a meno
nè così povero da non poterlo donare.
Il sorriso è segno d'amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
rinnova il coraggio nelle prove
e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi te lo offre
sii generoso e porgigli il tuo:
nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo.
(P. Faber)
E' utile e importante far sorridere?
Certo! Ridere è un esercizio muscolare e respiratorio, permette la purificazione e la liberazione delle vie respiratorie superiori. Ridere aiuta a far cessare una crisi di asma, migliora l'insufficienza respiratoria a chi soffre di enfisema, tende ad abbassare il tasso di grasso nel sangue.
Quando noi ridiamo, tutto il nostro corpo ride e si rilassa!
Da quando si inizia a ridere, il cuore e la respirazione accelerano i ritmi, la tensione arteriosa cala e i muscoli si rilassano...
Lo humor di per sé non è facilmente valutabile, la risposta dell'organismo, invece, è stata studiata facilmente. La ricerca mostra che ridere incrementa la secrezione di catecolamine ed endorfine, che ci fanno sentire in forma, e diminuisce la secrezione di cortisolo, abbassando il tasso di sedimentazione, il che implica una stimolazione della risposta immunitaria.
Il progetto è semplice: far sorridere la maggior parte possibile di pazienti, ma non solo, non solo loro, infatti, hanno dei problemi, i loro sono solo ben visibili agli occhi di tutti.
Stiamo ben attenti a disturbare il meno possibile il lavoro di medici, infermieri e fisioterapisti; collaboriamo a migliorare la qualità della vita dei degenti con chi mette lavora in ospedale tutti i giorni dell'anno.
Esistono già alcuni progetti pilota in Italia, molti stanno partendo: noi siamo di casa all'ospedale riabilitativo "Maria Adelaide" di Torino e sono già due estati che d'agosto ci trasferiamo alla clinica universitaria dell'ospedale del Kosevo, a Sarajevo - BIH.
Altri Clown...
Sotto la supervisione dell' Associazione Clown Aid, costituita dai suoi soci fondatori, all'ospedale pediatrico A.Meyer di Firenze, è stato attivato un servizio di clown-dottori.
E' proprio in base al successo di questa prima esperienza che il Meyer ha voluto che la professionalita' dei clown-dottori mettesse radici anche nel resto d'Italia ed entrasse a far parte del patrimonio professionale delle pediatrie italiane. "Con il loro arrivo scoppia la gioia in reparto - spiegano i medici del Meyer - e i bambini tollerano meglio gli interventi di cura. E' scientificamente dimostrato che riducendo lo stress da paura e da sofferenza cala il bisogno di farmaci". I dati statistici parlano, infatti, di una diminuzione della degenza ospedaliera del 50% e dell'uso di anestetici del 20%.
Il professor Alberto Vierucci, primario di Clinica Pediatrica 3, racconta: "Con il loro arrivo nel reparto e' scoppiata la gioia. Devo dire che lavoravano con sistemi nuovi: le siringhe fanno flop e dall'endoscopio escono bolle di sapone. Alla fine bambini e iniezioni sono un po' piu' amici. Spero che l'esperienza dei clown in corsia sia destinata a durare";
sulla stessa linea è una caposala: "Quando arrivano si respira un clima di gioia. Sono i bambini ad andare da loro, diventano subito i veri protagonisti. Ma la cosa importante e' che riescono a fare tutto nel massimo rispetto dell'ambiente e delle situazioni, senza intralciare ne' il nostro lavoro, ne' le terapie".
Siamo riconoscibili da un abbigliamento inconfondibilmente da clown!
Il Referente della micropattuglia Clown è Emanuele Pivetta, Capo Scout del gruppo Moncalieri 5.
clown@progettosarajevo.org |